Il corso è tenuto da Stefania Maggini e si articola in momenti di acquisizione di consapevolezza corporea, spaziale, intellettiva ed emotiva, osservazione e studio di sé e della propria voce, lavoro sull’attenzione e ricerca attiva dello stato di presenza dentro e fuori dalla scena.
Verrà data priorità alla formazione di un gruppo solidale e armonioso, capace di comunicare anche senza parole e di dare e ricevere reciproco sostegno e fiducia. Attraverso la scoperta di ciò che in questo momento muove più profondamente ognuno dei partecipanti, si arriverà alla composizione di un unico testo scenico, partendo da improvvisazioni, suggestioni e creazioni individuali e di gruppo. Ogni partecipante gradualmente diverrà creatore del proprio lavoro, concertandosi con quello di tutti gli altri e ricevendo continua assistenza da Stefania Maggini. Attraverso l’osservazione, il confronto, il dialogo e la riflessione, si affineranno le individuali sensibilità a saper cogliere la differenza fra vuota ripetizione di clichè e personale verità delle azioni fisiche, tra mero superficiale uso del mestiere e profonda freschezza di impulsi interiori, per imparare a percepire, dentro e fuori la scena, cosa è la zampillante pienezza della vita e cosa è l’inerme vuotezza della forma. Al contempo verrà dato rilievo ad una corretta dizione, a come muoversi in scena, a come essere convincenti e credibili nel gesto e nella parola, a come fisicalizzare pensieri, sensazioni ed emozioni. Automatismi, posture e attegiamenti derivanti dall’ordinarietà casuale, superficiale e posticcia della vita di tutti i giorni, lascieranno piano piano il posto a composizioni artisticamente curate e rilevanti, a sentimenti e senzazioni sempre più sincere e profonde. La continua ricerca intenzionale di dettagli significativi da eseguire con precisione, fornirà ai partecipanti, una minuta partitura di azioni fisiche su cui fondare la propria vita in scena e liberarsi dalle preoccupazioni e paure da palcoscenico. Una pratica, quest’ultima, indispensabile per apportare organicità a tutta la messa in scena e rendere liberi gli interpreti di riuscire ad essere naturalmente sé stessi anche davanti a un pubblico di estranei. Un lavoro specifico verrà riservato all’incontro con l’endecasillabo di Dante nella Divina Commedia. L’assaggio finale, che seguirà un copione conclusivo organicamente redatto, presso il Castello di Poppi, scaturirà fluidamente dal lavoro complessivo condiviso.
Si prevedono 21 incontri da 3 ore ciascuno, da novembre 2016 a maggio 2017, da calendarizzare in base alle disponibilità dei partecipanti presenti alla prima lezione di prova, sabato 5 novembre 2016, presso il Centro Creativo Casentinese, Via Umbro Casentinese Romagnola, 1, Bibbiena., (Ar). Gli incontri successivi si terrano presso la Sala della Torre, SS. Annunziata, Monastero Camaldolese, Via Morandini, 46, Poppi (Ar) – dietro il castello.
Saggio finale presso il Castello dei Conti Guidi, domenica 4 giugno 2017
Numero massimo 15 partecipanti.
Costo di partecipazione al corso:
15 euro a lezione + 10 euro per tessera dell’accademia
30 euro al mese per 7 mesi = 210 euro totali – incluso tessera dell’accademia
150 euro iniziali in unica soluzione – incluso tessera dell’accademia
Letture consigliate propedeutiche al corso:
L’evoluzione interiore dell’uomo – P.Ouspensky
Il lavoro dell’attore su sé stesso – K. S.Stanislavskij
Il lavoro dell’attore sul personaggio – K. S.Stanislavskij
Al lavoro con Grotowski sulle azioni fisiche – T. Richards
È un buon attore solo chi è in grado di ricordare se stesso e recitare coscientemente il suo ruolo. G.I.Gurdjieff
Siamo sempre dentro un copione e l’unico modo per uscirne è essere presenti. R. E. Burton
Non è il ruolo comico o tragico che costituisce la differenza tra gli attori, ma il modo in cui il ruolo viene interpretato. R. Collin
Ricordati che sei un mero attore dentro un copione, breve o lungo che sia, secondo la volontà dell’autore. E se a costui piace che tu rappresenti il personaggio di un mendicante, studia di rappresentarlo in modo appropriato. Stessa cosa se ti ha assegnato la parte di uno zoppo, di un magistrato o di un uomo comune. A te spetta solamente recitare la parte che ti è stata data, qualunque essa sia: sceglierla è compito altrui. Epitteto
Tutto il mondo è un teatro, e gli uomini e le donne sono soltanto attori. Hanno le loro uscite come le loro entrate, e nella vita ognuno recita molte parti. W. Shakespeare
Siamo attori momentanei, consapevoli o meno, sull’inconsapevole palco della terra. Quando siamo attori consapevoli, siamo gli eterni testimoni dell’universo in espansione. R. E. Burton
Il gesto sia accordato alla parola e la parola al gesto, avendo cura soprattutto di mai travalicare i limiti della naturalezza; che l’esagerazione, in queste cose, è contraria allo scopo del teatro; il cui fine, da quando è nato ad oggi, è di regger lo specchio alla natura, di palesare alla virtù il suo volto, al vizio la sua immagine, ed al tempo e all’età la loro impronta. W. Shakespeare
Un buon attore non crede mai completamente al suo personaggio, mentre un cattivo attore si getta anima e corpo nella sua interpretazione al punto di perdervisi interamente … Più l’attore è bravo, meno si identifica con il suo ruolo. Paradosso apparente: meno si identifica, più si impegna profondamente. P. Brook
Per essere un vero attore, bisogna essere un vero uomo. Un vero uomo può essere un attore, e un vero attore può essere un uomo. Tutti dovrebbero provare a essere un attore. Lo scopo di ogni religione, di ogni conoscenza, è essere un attore. G.I.Gurdjieff